Camp Des Milles

26 OTTOBRE 2017

Camp des Milles, nelle vicinanze di Aix-en-Provence, racconta una vicenda particolare nel triste panorama dei campi di prigionia francesi durante la Seconda guerra mondiale. Nasce infatti come fabbrica di laterizi, ma fra il 1939 e il settembre 1942 la sua storia cambia. In una prima fase vengono infatti imprigionati coloro che lo Stato riteneva nemici della Francia, in particolare i tedeschi che pure erano fuggiti dalla patria in quanto perseguitati dal Terzo Reich. Dopo l’armistizio del 1940 e la creazione della Repubblica di Vichy, fra i prigionieri compaiono gli stranieri dei campi del Sud-Est della Francia, fra cui quanti avevano combattuto nella Guerra civile spagnola e gli Ebrei che erano stati espulsi da numerose regioni della Germania. Fra l’agosto e il settembre del 1942, invece, saranno migliaia gli Ebrei anche di nazionalità francese ( peraltro tolta loro dalle leggi razziali approvate dal governo di Philippe Pétain), anche bambini e adolescenti, che transiteranno di qui verso i campi di concentramento, come Auschwitz e Rivesaltes.

La fabbrica si trova nella zona sud-ovest di Aix-en-Provence e nel 1993 è diventato un memoriale.

Ad accomunare tutti coloro che furono imprigionati a Camp des Milles, in qualsiasi momento, le terribili condizioni di detenzione: freddo gelido o caldo insopportabile, malattie, sporcizia, denutrizione. Alcuni si suicidarono gettandosi nel vuoto anche prima di sapere di essere destinati ai campi di sterminio, come ricordano alcune finestre volutamente lasciate aperte in loro memoria.

Un’altra caratteristica particolare, il fatto che moltissimi furono i prigionieri illustri: pittori, scrittori, musicisti, scultori, architetti, medici (anche premi Nobel), insegnanti. Per citarne alcuni: Max Ernst, Golo Mann, Adolf Siebert, Max Schlesinger, Otto Meyerhof.