Non sempre la storia è scritta nei libri

…alcuni avvenimenti rimangono sepolti, nascosti da eventi più eclatanti, e l’unico modo per scoprirli è andare dove sono accaduti. Non solo, occorre anche immedesimarsi nel contesto storico. Il percorso intrapreso a maggio me ne ha fatto rendere conto. Questo viaggio della memoria mi ha permesso di vedere la Seconda Guerra Mondiale non solo come un conflitto tra gli Stati più potenti del mondo, ma anche come un mosaico di storie. Storie di persone che hanno lottato per una causa o per l’altra, che raccontano le atrocità dei nazisti e di coloro che hanno avuto il coraggio di resistere, nonostante le difficoltà, come abbiamo visto nel film “L’Agnese va a morire”.

Vedendo poi di persona l’Isola degli Spinaroni, dove sono state girate alcune scene, sono riuscito ad immedesimarmi ancora di più nelle situazioni viste nel film. La parte più interessante del percorso, il viaggio in Francia, con la storia dei bambini di Izieu, la prigione di Montluc, il CHRD e la fabbrica di laterizi di Camp des Milles.

Sono rimasto molto colpito e mi sono immedesimato nella storia di questi personaggi, per cui questo viaggi è servito a me e miei compagni per riflettere su una realtà che noi non abbiamo mai visto e che speriamo di non vivere mai. Ciò non toglie, come insegna il film “L’onda” (come il libro da cui è tratto), che non è escluso che possa riaccadere.